La mission riabilitativa del Centro Diurno Phoenix si basa sul modello metodologico recovery-oriented, fornendo interventi nell’ambito bio-psico-sociale con tipologia di prestazioni evidence based (presa in carico territoriale con definizione del progetto terapeutico individuale, psico-educazione familiare, social skills training, riabilitazione cognitiva), perseguendo anche azioni terapeutiche centrate sull’approccio sistemico –relazionale agendo sul singolo, sul gruppo e sul sistema familiare.

Il Centro Diurno PHOENIX di Rutigliano (BA) realtà terapeutico-rabilitativa a carattere semi-residenziale per 20 pazienti psichiatrici, è accreditato dal 2007 con Determinazione Dirigenziale n. 17 del 29/01/2007 della Regione Puglia – Assessorato alle Politiche della Salute, ai sensi dell’art. 24 comma 2 bis, L.R. n.8 del 28 maggio 2004.

Il Centro Diurno è aperto 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, ospita 20 pazienti psichiatrici maggiorenni di età diversificata, offre interventi terapeutici-riabilitativi personalizzati mirati allo sviluppo delle autonomie, il potenziamento delle abilità personali e relazionali. Nella strutturazione delle attività il Cento Diurno propone anche percorsi di inclusione socio-lavorativa al fine di raggiungere una maggiore stabilizzazione clinica, un’appartenenza attiva al contesto territoriale e una migliore qualità di vita, agendo secondo il paradigma bio-psico-sociale nel rispetto della complessità della sofferenza psichica.

Il Centro Diurno è una struttura riabilitativa a carattere semi-residenziale inserita in una rete territoriale di strutture riabilitative-sanitarie e socio assistenziali gestite dalla Soc. Coop. Phoenix e dal Consorzio Promosud, ampiamente supportate da iniziative culturali e di inclusione socio-lavorativa strutturate dalle diverse Associazioni di Promozione Sociale “Occhi Verdi” e “Ondattiva”, nate negli anni per garantire ai pazienti opportunità di inclusione socio-lavorativa, date le grosse difficoltà nel presente momento storico di rintracciare offerte lavorative concrete per l’utenza psichiatrica.

Il Centro Diurno è uno spazio fisico e relazionale basato su un’organizzazione laboratoriale finalizzata al prendersi cura in termini terapeutici-riabilitativi della persona sofferente. Tale dimensione spazio-temporale al contempo risulta flessibile e plasmabile, in maniera da potersi adattare in modo duttile ma contenitivo, al contesto della sofferenza psichica e delle sue eterogenee forme di espressione. L’assetto organizzativo si delinea così, come uno spazio in continua evoluzione che, partendo dalla concretezza del “fare”, tende a raggiungere livelli più mentalizzabili dell’esperienza di sé, funzionali all’espressione e alla continua evoluzione e crescita del proprio sé. Simile aspetto viene conseguito con l’integrazione armonica di momenti in cui il “fare” ed il “pensare” si avvicendano reciprocamente.

L’obiettivo che quotidianamente si persegue è co-costruire con gli ospiti/utenti opportunità per definire e conseguire processi di cambiamento, offrendo stimolazioni costanti e continuative sul versante bio-psico-sociale, protettive verso il conseguimento di maggiori equilibri esistenziali, del tutto personalizzati. Affinchè ciò avvenga la relazione di aiuto che si viene a consolidare nel tempo tra il sistema “curante” e il gruppo preso in cura, rappresenta lo strumento elettivo per affrontare dinamiche complessuali di cui ciascuna persona con la propria storia di vita elabora e presentifica nella vita comunitaria. Simili aspetti richiedono al “gruppo curante” di rinunciare a ruoli troppo rigidi, a perseguire premesse teoriche lontane dell’agire esperienziale, di tollerare la ri-definizione di settings, di educarsi alla modulazione della distanza e vicinanza emotiva.

Il Centro Diurno con le diverse attività che propone, polarizzate sulla cura di sé in termini psico-fisici, sull’acquisizione di abilità di vita, di capacità relazionali e strumentali, sulla sperimentazione di attività artistico-espressive, sul potenziamento di competenze formative e tecnico-professionali con percorsi di inclusione socio-lavorativa, rappresenta un contesto neutro per elaborare dinamiche abbandoniche, vissuti di inadeguatezza e fallimento, contenere agiti auto- ed etero distruttivi e tessere nuovo trame di vita, accedendo in un clima di condivisione a vissuti più pensati di sé, promuovendo lo sviluppo ed il rafforzamento di percorsi di individuazione autonoma, funzionali al conseguimento di una maggiore qualità di vita.

Le attività riabilitative e risocializzanti perseguite dal Centro Diurno in accordo con gli interventi individualizzati coordinati dal Centro di Salute Mentale (CSM), Ente Istituzionale inviante, sono volte al recupero funzionale e sociale del paziente psichiatrico, con l'obiettivo finale del reinserimento sociale e lavorativo e, comunque, del raggiungimento del massimo livello di autosufficienza personale, sociale e/o lavorativa acquisibile.

Le persone seguite dal Centro Diurno, presentano una serie di difficoltà comportamentali e relazionali che si plasmano in forme psichiatriche, in particolare in quadri patologici di Asse I del DSM-V. Pazienti con esordio psicotico, post-acuzie, disturbi schizofrenici, disturbi dello spettro –psicotico, sindromi affettive gravi, disturbi della personalità con grave compromissione del funzionamento personale e sociale e/o con problemi relazionali gravi in ambito familiare e sociale.

Per ogni paziente inserito nel Centro Diurno viene co-costruito con il Centro Di Salute Mentale Territoriale inviante un progetto terapeutico-riabilitativo personalizzato, nello specifico un Piano di Trattamento Riabilitativo (PTR) che tenga conto della gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale, le risorse, le potenzialità riabilitative, le resistenze al cambiamento, le motivazioni primarie, gli interessi e le aspettative prospettiche di vita.

Ogni Piano di Trattamento prevede una intensità riabilitativa ed assistenziale congrua ai bisogni portati dall’utenza e al contempo alle rispettive capacità. In ciascun Piano di Trattamento si interviene in diverse dimensioni:

1 Area Psicopatologica,
2. Area della cura del Sé e dell’ambiente,
3. Area della competenza relazionale e familiare,
4. Area gestione economica,
5. Area delle abilità sociali.

In ciascuna di tale area vengono definiti gli obiettivi, i mezzi, gli strumenti necessari per raggiungerli e vengono pianificati gli interventi funzionali da adottare:

1. Monitoraggio terapia psico-farmacologica;
2. Psicoterapia individuale- familiare,
3. Interventi psico-educativi,
4. Interventi abilitativi e riabilitativi,
5. Interventi di socializzazione ed inclusione socio-lavorativa

Approccio riabilitativo metodologico recovery oriented

La definizione di William Anthony, 1993 del concetto di “Recovery”: è un processo profondamente e autenticamente personale di cambiamento dei propri valori, sentimenti, obiettivi, capacità, ruoli. E’ un modo di vivere la propria vita con soddisfazione, speranza e iniziativa, malgrado la sofferenza e le limitazioni causate dalla malattia. Esso implica il recupero non solo di una condizione di maggior benessere, ma piuttosto di un nuovo senso della propria esistenza, che possa essere fatto evolvere al di là degli effetti catastrofici della malattia mentale”
Dunque il concetto di “recovery” abbraccia diverse aree dì intervento clinico e soprattutto comprende obiettivi globali sugli esiti degli interventi terapeutici-riabilitativi, in particolare, simile impostazione metodologica contempla al suo interno diversi “gradi di guarigione”:

- Guarigione definitiva,
- Risposta al trattamento,
- Remissione di sintomi,
- Ripresa,
- Ristabilimento

Dal punto di vista riabilitativo il concetto di “recovery” è inteso come impegno attivo da parte delle èquipes multiprofessionali di riferimento appartenenti sia al servizio territoriale sanitario inviante che al contesto riabilitativo selezionato come affidatario nella realizzazione del progetto terapeutico-riabilitativo, nel ripristinare un certo grado di controllo sulla propria vita e di recuperare potenzialità e aspettative di realizzazione di sé, nonostante la persistenza dei sintomi. In tal senso le stimolazioni terapeutico-riabilitative hanno la finalità di promuovere la RECOVERY SOGGETTIVA ampliamente descritta in letteratura dal punto di vista narrativo-soggettivo del paziente. Essa può essere così tematizzata:

“Risveglio della speranza dopo anni di disperazione,
Scrollarsi dal ritiro e cercare di partecipare alla vita,
Far riemergere un senso di responsabilità personale riguardo alla propria condizione”

Al cuore dell’intero processo di riscoperta del concetto di recovery c’è il tentativo di ripristinare un ponte fra il nucleo del Sé “potenzialmente sano” e mondo esterno, con il fine di potenziarlo e far evolvere le risorse interne sclerotizzate e mortificate dall’esperienza della malattia mentale e dalle sue conseguenze (disabilità, stigma sociale, stigma interno, autosvalutazione, passiva accettazione) (Maone 2015).

Al concetto di recovery nella metodologia riabilitativa si coniugano gli interventi riabilitativi e evidence‐based applicati secondo un approccio centrato sulla persona e orientato all’empowerment personale e relazionale centrati sullo sviluppo di abilità comunicative-relazionali-cognitive-emotive- comportamentali al fine di promuovere un maggior funzionamento personale e sociale del paziente psichiatrico oltre che una maggiore appartenenza attiva al territorio e una qualità di vita migliore e legittima.

Il concetto di recovery si associa agli interventi finalizzati nelle pratiche easy usual centrate sull’approccio evidence based che persegue le indicazioni riabilitative di Liberman (Illness Managment e Recovery) che centrano gli interventi su obiettivi clinici che contrastano le ricadute psicopatologiche, finalizzati al cambiamento di dinamiche personali e relazionali disfunzionali, al controllo e gestione degli stati emotivi, al potenziamento delle abilità e allo sviluppo di consapevolezze.
Pertanto, vengono di seguito dettagliate le aree cliniche di intervento e le attività riabilitative che vengono effettuate per ciascun utente secondo agli obiettivi personalizzati stabiliti nei percorsi terapeutici –riabilitativi individualizzati:

Area sanitaria
Controlli clinici-sanitari di routine e specialistici per monitorare i parametri fisiologici
Somministrazione terapia- monitoraggio clinico-organico

Area riabilitativa
Arti espressive
Social skills training
Gruppi di Auto-mutuo aiuto
Stimolazione cognitiva

Area terapeutica
Psicoterapia e psico-educazione individuale, familiare.

Area di inclusione socio-lavorativa
Interventi di promozione sociale e cittadinanza attiva,
Interventi di orientamento e accompagnamento al lavoro.

Al Centro Diurno si accede per mezzo dell’invio del Servizio Sanitario Territoriale (CSM) sulla base della pianificazione di un progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato condiviso ed accettato dall’utente, dopo un periodo funzionale di pre-accoglienza che tenga conto del graduale adattamento al contesto fisico e relazionale dell’utente.

La procedura di accesso per l’utente che decide di accedere ai servizi del Centro Diurno è la seguente:
è necessario recarsi al CSM ove si verrà accolti da accolto da un infermiere che fornisce tutte le informazioni sull’organizzazione, sulle attività e i tipi di intervento che sono effettuati sia dal servizio che da eventuali Enti sanitari ausiliari territoriali. Ogni utente potrà cominciare il proprio percorso di cura con lo psichiatra di riferimento assegnatogli ed un’equipe multidisciplinare che lo accompagnerà per tutto il suo percorso. Pertanto, la partecipazione alla vita del Centro deve essere concordata con il Centro di Salute Mentale ed essere coerente con il proprio progetto terapeutico riabilitativo personalizzato.

Dopo l’inserimento si concretizza la realizzazione del progetto terapeutico-riabilitativo costantemente monitorato sia da tutte le figure professionali che connotano l’ èquipe multi- professionale del Centro che include la figura del didatta-supervisore con il quale si strutturano momenti di supervisione tecnica-professionale, che da tutte le figure professionali che costituiscono l’ èquipe multi-professionale del Centro di Salute Mentale inviante, che mantiene la titolarità del progetto riabilitativo individualizzato, con momenti di verifica e monitoraggio mensile, trimestrale, semestrale, annuale, in base alla fase evolutiva dell’andamento progettuale. Le dimissioni dal centro sono sempre volontarie, concordate con la famiglia e i servizi sanitari territoriali invianti.